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Tredicesima colf e badanti: come si calcola

La tredicesima mensilità per colf e badanti è un diritto riconosciuto, una remunerazione aggiuntiva che viene pagata dal datore di lavoro entro il mese di dicembre (leggi quando viene pagata la tredicesima)

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Il diritto alla tredicesima per colf e badanti è sancito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), che stabilisce anche che l'importo da pagare dipende dall'ammontare dello stipendio lordo annuo.

Pertanto, non esiste un valore fisso per la tredicesima colf o per la tredicesima badanti, ma varia in base alla retribuzione annuale del lavoratore, considerando anche eventuali periodi di assenza, come malattia o maternità.

Calcolo della tredicesima per colf e badanti

Per badanti e colf, la tredicesima corrisponde a un dodicesimo dell'intera retribuzione annua.

Per calcolare questo importo bisogna conoscere:

  • il salario base
  • eventuali assenze per malattia, infortunio sul lavoro o maternità.

Queste assenze possono ridurre l'importo complessivo della retribuzione annua e, quindi, l'importo della tredicesima.

Tredicesima colf e badanti: lavoro a ore o a tempo pieno?

Il metodo di calcolo varia significativamente a seconda della modalità di impiego della colf o della badante.

Per le colf o badanti assunte a ore bisogna sapere:

  • l'ammontare totale delle ore lavorate nell'anno
  • moltiplicare la paga oraria per il numero di ore lavorate ogni settimana
  • moltiplicare questo importo per 52, cioè il numero delle settimane in un anno
  • dividere il risultato per 12 per ottenere la tredicesima.

Ad esempio, se una colf lavora 20 ore a settimana con una paga oraria di 12 euro, la tredicesima sarà calcolata come segue: (Paga oraria * Ore settimanali * 52) / 12.

Per le badanti o colf a tempo pieno il calcolo è più diretto:

  • si moltiplica la retribuzione mensile per il numero dei mesi di lavoro
  • si aggiungono eventuali indennità per vitto e alloggio
  • si divide il tutto per 12 per conoscere la tredicesima.

Esempi pratici

Per illustrare meglio il processo di calcolo della tredicesima per colf e badanti, esaminiamo due esempi pratici che riflettono situazioni comuni nell'ambito del lavoro domestico: una colf assunta a ore e un badante a tempo pieno.

Calcolo per colf o badante a ore

Supponiamo che una colf lavori 20 ore a settimana a una paga oraria di 12 euro.

Per determinare la sua tredicesima, il calcolo procede nel modo seguente:

Passo 1: Calcolo dell'importo annuale basato sulle ore lavorative:

(Paga oraria * Ore settimanali * 52) / 12 = (12 * 20 * 52) = 12.480 euro

Passo 2: Divisione dell'importo annuale per 12 per ottenere la tredicesima:

Importo annuale / 12 = 12.480 / 12 = 1.040 euro

Questo risultato indica che la tredicesima per la colf che lavora a ore ammonta a circa 1.040 euro.

Calcolo per badante o colf a tempo pieno

Consideriamo ora un badante che lavora a tempo pieno con uno stipendio mensile di 1.400 euro, più un'indennità mensile per vitto e alloggio di 150 euro.

Il calcolo della tredicesima sarà il seguente:

Passo 1: Somma della retribuzione mensile più l'indennità per calcolare il totale mensile:

Retribuzione mensile + Indennità = 1.400 + 150 = 1.550 euro

Passo 2: Moltiplicazione del totale mensile per il numero dei mesi lavorati (se lavora tutto l'anno, è 12 mesi):

Totale mensile * 12 = 1,550 * 12 = 18.600 euro

Passo 3: Divisione del totale annuale per 12 per ottenere la tredicesima:

Totale annuale / 12 = 18.600 / 12 = 1,550 euro

In questo caso, la tredicesima corrisponde a una mensilità aggiuntiva di 1.550 euro.

Badante in Nero: ha Diritto alla Tredicesima?

Una badante che lavora in nero, ossia senza un regolare contratto di lavoro, non ha formalmente diritto alla tredicesima mensilità. Tuttavia, questo non significa che non possa reclamarla.

Se la badante riesce a dimostrare la sua attività lavorativa, può avviare una vertenza legale contro il datore di lavoro per ottenere il riconoscimento dei suoi diritti, inclusa la tredicesima.

Lavorare in nero è una condizione di illegalità sia per il lavoratore che per il datore di lavoro, e comporta gravi rischi, come la mancanza di tutele previdenziali e assicurative.

È quindi sempre consigliabile regolarizzare la propria posizione lavorativa per garantire tutti i diritti e le tutele previste dalla legge.